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AMELIÔ AESTHETIC PHILOSOPHY

(SINCE 2025)

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SPECIALTIES.

BEING ICONIC AND ROMANTIC

WHO IS AMELIÔ

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Mentre affondo l'ultima, vigorosa bracciata verso la boa delle gelide acque oceaniche al largo di Deauville, il sapido aroma salino, inondato di complici oli essenziali, mi trascina in una feroce nostalgia cittadina. É il momento di tornare, mai più senza Parigi!

Sono Amélie, vivo tra i capoluoghi più frenetici al mondo, in un tourbillon cadenzato dalle diverse Fashion Week: Parigi, Londra, Milano, New York e le lande più sperdute del continente europeo.

Il mio mondo si snoda attraverso l'orientamento elementare di una bussola cifrata da slanci professionali e fughe di piacere personale. Il nord è la Normandia, dove ho il privilegio di isolarmi in una

storica dépendance familiare a ridosso delle selvagge scogliere d'alabastro tra Honfleur e Etretat. Il sud alterna la decisa e rassicurante eleganza borghese di una Sicilia acquisita nelle vacanze più attese con l'adorata nonna materna, e le

spumeggianti spiagge mondane degli arcipelaghi ispanici. Adoro il mare!

Il centro di questa bussola, arbitrata da un polo magnetico di sintesi olfattiva, è Parigi, il luogo in cui ho deciso di restare.

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La chimica ha aggregato ogni attimo della mia apolide esistenza, registrando, prima ancora che ne capissi le connessioni elementari, le memorie e le

indimenticabili identità persistenti di un luogo, una persona, un'atmosfera.

Un percorso quasi incosciente che, anno dopo anno, ha preso forma nella mia passione più incessante e ormai matura, un segreto che coltivo con determinata ostinazione al riparo da ogni sguardo e che mi permette di animare quegli istanti di malinconia struggente, così spiazzanti nelle loro improvvise apparizioni. Un sapore, un colore, un'aroma nell'aria fuggevole che, inaspettatamente, trascinano altrove.

Solo una mia personale produzione di profumi poteva liberarmi da quello smarrimento improvviso e riportarmi ad un duraturo, rassicurante ricordo.

Quello dei viaggi ritrovati nei percorsi tra un arrondissement e l'altro, dentro ad un cerchio a spirale nella magica geografia di appassionanti incontri globali, tutti all'interno della stessa città.

 

E così, citando Baudelaire, vi invito al viaggio, in una Parigi che mi somiglia tanto...

AmeliÔ

Da questa miscela di stimolanti rimbalzi metropolitani ed agresti, di complice e affiatato desiderio, inizia la mia storia.

Prima ancora che il mio respiro si aprisse selvatico ad un disorganico e caotico énsemble olfattivo, mia nonna materna, nella sua adorazione trasversale del far crescere, mi rese dipendente alle sue rarissime essenze. Una sponda sprigionata da un'eccezionale abilità nell'accostare comuni piante locali: aranci, limoni, bergamotti, a tutti i più selvatici e dimenticati arbusti che la terra potesse ancora offrire. Di questi ne produceva unguenti, balsami, pot pourrì o oli da scaldare per le splendide stanze di maiolica. Come se il colore di ogni danzante mattoncino potesse finalmente espandersi, sottraendosi alla propria drammatica staticità: grappoli d'uva, foglie di fico, capperi e peperoncini tutti d'accordo, gelsi e

mandorle insieme ai chicchi di caffè.

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